Sono molto contenta di essere stata chiamata da Carlo Cremona, ho avuto l’opportunità di conoscere tutto ciò che gira intorno alla manifestazione. Che ha molto a che fare con l’integrazione e l’associazionismo, elementi che ho sempre avuto molto a cuore. Ho apprezzato anche il fatto che non si tratti di una rassegna di cinema gay, nel senso letterale, ma al contrario di un evento che mira a richiamare quella che è la discriminazione sessuale e sulle difficoltà che ancora oggi vengono incontrate in diversi campi da chi compie una scelta sessuale di tipo diverso. Diverso da cosa, poi, non saprei. É quindi un modo per sostenere tutto ciò che riguarda la libertà di pensiero, d’espressione, di vivere la propria sessualità dunque la propria vita, perchè la sessualità fa parte del modo di essere. Durante il Galà – che sarà comunque un momento di divertissement – ci sarà anche modo di raccontare alcune storie dal punto di vista di chi ha dovuto lottare per poter esprimere non solo la sessualità ma anche l’amore gay. Che in fondo è la voglia di stare insieme, al pari di qualsiasi altro, senza dover perdere il lavoro.
Leggi l’intervista a Maria Bolignano