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Happy BirthGay

Happy BirthGay

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Happy BirthGay (Israele, 2023, 16min 09sec)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Commedia
Produttore: Shira Braude, Niv Manzur
Regia: Niv Manzur
Sceneggiatura: Niv Manzur
Fotografia: Shazar Azmon
Montaggio: Itai Jamshy
Cast: Dorit Lev Ari, Noam Karmeli, Shifra Milshtein, Gilad Merhavi

 

Sinossi:

Farsa triste. La mamma organizza per suo figlio una grandiosa festa BirthGay a sorpresa, celebrando un anno dalla sua uscita allo scoperto.
Il corto è stato selezionato per il TlvFest – Tel Aviv International LGBT Film Festival (2023).

Parole del regista: “Happy BirthGay è il prodotto della mia esplorazione delle dinamiche relazionali all’interno della mia famiglia. Mette in evidenza l’armadio della madre piuttosto che quello del figlio. Attraverso l’eccentrico personaggio principale della mamma, il cortometraggio esamina il mondo interiore dei genitori dei gay, una prospettiva meno comune vista nei film.
L’impostazione è nel nostro tempo e la cultura, dove accettare l’omosessualità è considerato un consenso tra la maggioranza. Tuttavia, il cammino verso l’autentica accettazione deve ancora essere lontano tra molte famiglie, per quanto liberali.
L’over-the-top BirthGay partito fornisce un punto di vista divertente delle questioni complesse che il film si occupa. Mi sono divertito a presentarvi la mamma che esagera nei suoi sforzi, la nonna che non dovrebbe nasconderle nulla, e il figlio che è imbarazzato dall'”accettazione” di cui non ha realmente bisogno. Il messaggio che portano è, ovviamente, che l’omosessualità non dovrebbe essere un grosso problema. La farsa si intensifica alla luce delle cornici colorate, dei drammatici movimenti della macchina da presa e della musica horror, che contrasta la celebrazione e contemporaneamente rappresenta l’orrore che ciascuno dei personaggi sperimenta.
Ad un livello più profondo, il film affronta le dinamiche intergenerazionali all’interno delle famiglie, sia sulla percezione del genere e dell’orientamento sessuale, sia nelle relazioni interpersonali. Si occupa anche del peso dei segreti di famiglia che consumano energia e spesso tramandati di generazione in generazione. Creare questo film è stata per me un’esperienza eccezionale, istruttiva e commovente. Spero che tocchi i vostri cuori e sia trovato degno di schermo al vostro festival.”

Biofilmografia:

Niv Manzur, regista israeliano. Nato nel 1996. Ha studiato cinematografia alla Hasifa School – Communication Arts & Digital di Tel Aviv, oltre a recitare presso The Performing Arts Studio fondato da Yoram Leowenstein. Possiede una laurea in Sociologia presso la Open University of Israel. “Happy BirthGay” è il suo primo film. Attualmente sta producendo un altro cortometraggio e sta scrivendo la sceneggiatura per un nuovo lungometraggio.

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Happy BirthGay (Israel, 2023, 16min 09sec)

Category: Short film
Genre: Comedy
Producer: Shira Braude, Niv Manzur
Director: Niv Manzur
Screenplay: Niv Manzur
Photography: Shazar Azmon
Editing: Itai Jamshy
Cast: Dorit Lev Ari, Noam Karmeli, Shifra Milshtein, Gilad Merhavi

Synopsis:

Sad farce. Mom throws her son a huge surprise BirthGay party, celebrating one year since he came out.
The short was selected for the TlvFest – Tel Aviv International LGBT Film Festival (2023).

Words from the director: “Happy BirthGay is the product of my exploration of the relationship dynamics within my family. It highlights the mother’s closet rather than the son’s. Through the eccentric mother character, the short film examines the inner world of gay parents, a less common perspective seen in films.
The setting is in our time and culture, where accepting homosexuality is considered a consensus among the majority. However, the path to true acceptance is still a long way off among many families, no matter how liberal.
The over-the-top BirthGay party provides an entertaining perspective on the complex issues that the film deals with. I enjoyed introducing you to the mother who exaggerates in her efforts, the grandmother who shouldn’t hide anything from her, and the son who is embarrassed by the “acceptance” he doesn’t really need. The message they carry is, of course, that homosexuality shouldn’t be a big deal. The farce intensifies in light of the colored frames, dramatic camera movements and horror music, which contrasts the celebration and simultaneously represents the horror that each of the characters experiences.
On a deeper level, the film addresses intergenerational dynamics within families, both on the perception of gender and sexual orientation, and in interpersonal relationships. It also deals with the weight of energy-consuming family secrets often passed down from generation to generation. Creating this film was an exceptional, educational and moving experience for me. I hope it touches your hearts and is found worthy of screen at your festival.”

Biofilmography:

Niv Manzur, Israeli director. Born in 1996. He studied cinematography at the Hasifa School – Communication Arts & Digital in Tel Aviv, as well as acting at The Performing Arts Studio founded by Yoram Leowenstein. He holds a bachelor’s degree in Sociology from the Open University of Israel. “Happy BirthGay” is his first film. He is currently producing another short film and writing the screenplay for a new feature film.

Iya Iya Iya Iya

Iya Iya Iya Iya

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Iya Iya Iya Iya (Indonesia, 2023, 17min 32sec)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Dramma
Produttore: Rayner Wijaya
Regia: Winner Wijaya
Sceneggiatura: Winner Wijaya, Adit MKM, Rayner Wijaya
Fotografia: Dhyan Galih Witjaksana
Montaggio: Winner Wijaya
Cast: Mariana Resli, Callista Amadira

Sinossi:

Mariana e Callista parlano della loro vita amorosa.

Biofilmografia:

Winner Wijaya è un regista indonesiano. A loro piace fare film fin dalla quinta elementare poiché gli veniva insegnato dal loro insegnante di scuola. Ogni fine settimana, insieme ai loro amici, realizzavano filmati con una videocamera MiniDV. Hanno provato cose nuove e divertenti, hanno dipinto le pareti della casa di verde per il chroma key, hanno indossato maschere di fantasmi, hanno creato storie strane e così via. Il loro cortometraggio documentario “Ojek Lusi” è stato nominato per Piala Citra e ha vinto il premio per il miglior cortometraggio documentario al Festival Film Dokumenter 2017. Nel 2020 hanno vinto il concorso Minikino Best Begadang Filmmaking per il loro film diretto “Hey Guys Balik Lagi Sama Gue, Tuhan!” e sono stati nominati come miglior cortometraggio di finzione al Festival Film Indonesia 2020. Al momento sono in fase di montaggio per il loro primo lungometraggio documentario.

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Iya Iya Iya Iya (Indonesia, 2023, 17min 32sec)

Category: Short film
Genre: Drama
Producer: Rayner Wijaya
Director: Winner Wijaya
Screenplay: Winner Wijaya, Adit MKM, Rayner Wijaya
Photography: Dhyan Galih Witjaksana
Editing: Winner Wijaya
Cast: Mariana Resli, Callista Amadira

Synopsis:

Mariana and Callista talk about their love life.

Biofilmography:

Winner Wijaya is an Indonesian director. They have enjoyed making films since the fifth grade as they were taught by their school teacher. Every weekend, together with their friends, they made films with a MiniDV camcorder. They tried new and fun things, painted the walls of the house green for chroma key, wore ghost masks, created strange stories and so on. Their short documentary film “Ojek Lusi” was nominated for Piala Citra and won the Best Documentary Short Film award at the 2017 Film Dokumenter Festival. In 2020 they won the Minikino Best Begadang Filmmaking competition for their directed film “Hey Guys Balik Lagi Sama Gue, Tuhan!” and were nominated for Best Fiction Short Film at Festival Film Indonesia 2020. They are currently in the editing process for their first feature-length documentary.

Razze Pure

Razze Pure

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Razze Pure (Italia, 2023, 20’)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Drama, LGBTQI
Produttore: Michele Cherchi Palmieri, Giuseppe Zampella, Donato Semeraro, Lucia Invernizzi, Ubaldo Giusti
Regia: Giuseppe Zampella
Info Regista: Biofilmografia, Biografia
Sceneggiatura: Donato Semeraro, Giuseppe Zampella
Fotografia: Michele Cherchi Palmieri
Montaggio: Federico Milan
Cast: Sandro Capriati, Daniel Mantovani, Martina Troni

Sinossi:

Durante un corso estivo per giovani agricoltori, Danilo si trova romanticamente e fisicamente attratto da due dei suoi compagni di classe: un ragazzo e una ragazza. Questo sconvolgerà l’equilibrio della loro relazione simbiotica.

Biofilmografia:

Dopo la laurea in Scienze Umanistiche (2011) e il Diploma in Regia cinematografica presso la Civica Scuola di Cinema di Milano (2014), comincia il suo percorso artistico realizzando negli anni diversi cortometraggi e documentari, tutti progetti di cui firma anche la scrittura. Nel 2017 crea il festival di cortometraggi “Bolzano in 48h – short film contest”. Dal 2022 è socio fondatore della casa di produzione cinematografica Matto film s.r.l. Contemporaneamente lavora come location manager in Alto Adige.

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Razze Pure (Italy, 2023, 20’)

Category: Short film
Genre: Drama, LGBTQI
Producer: Michele Cherchi Palmieri, Giuseppe Zampella, Donato Semeraro, Lucia Invernizzi, Ubaldo Giusti
Director: Giuseppe Zampella
Screenplay: Donato Semeraro, Giuseppe Zampella
Photography: Michele Cherchi Palmieri
Editing: Federico Milan
Cast: Sandro Capriati, Daniel Mantovani, Martina Troni

Synopsis:

During a summer course for young farmers, Danilo finds himself romantically and physically attracted to two of his classmates: a boy and a girl. This will upset the balance of their symbiotic relationship.

Biofilmography:

After graduating in Humanities (2011) and obtaining a Diploma in Film Direction at the Civica Scuola di Cinema in Milan (2014), he began his artistic career, making several short films and documentaries over the years, all projects for which he also wrote. In 2017 he created the short film festival “Bolzano in 48h – short film contest”. Since 2022 he has been a founding member of the film production company Matto film s.r.l. At the same time he works as a location manager in South Tyrol.

Talafì

Talafì

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Talafì (Italia, 2022, 12’)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Drama, Finzione, Documentario, Sperimentale
Produttore: Giungla Collective
Regia: Giovanni Merlini
Sceneggiatura: Giovanni Merlini
Fotografia: Lorenzo Silano
Montaggio: Pierfrancesco Tripodi
Cast: Marco Rivolta, Lorenzo Acquaviva, Wael Habib

Sinossi:

Il Talafì è un peschereccio che non sa pescare. Un luogo schiacciato dal rumore inarrestabile del suo motore, del suo lavoro. A bordo, tre marinai cercano spazio per i loro desideri. Ma sul Talafì, l’umanità non esiste, ci sono solo quelli che abusano e quelli che sono abusati.

Parole del regista: “Essendo cresciuto davanti ad un porto di Provincia, con “Talafì” mi sono voluto interrogare sulle dinamiche sotterranee che lo animano. Il corto cerca di legare tra loro, con uno sguardo olistico, alcuni tra i temi cardine della contemporaneità, nella convinzione che non possano essere mai pienamente esauriti, soprattutto se trattati singolarmente.”

Biofilmografia:

Giovanni Merlini è nato a Teramo il 30 settembre 1996, ma è cresciuto nella città portuale di San Benedetto del Tronto. Laureato in Storia a Venezia, dove collabora con l’associazione culturale Cineclub Venezia, studia produzione cinematografica alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Nel 2018 fonda Giungla Collective con cui produce cortometraggi e videoclip. Dal 2020 vive a Roma.

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Talafì (Italy, 2022, 12’)

Category: Short film
Genre: Drama, Fiction, Documentary, Experimental
Producer: Jungle Collective
Director: Giovanni Merlini
Screenplay: Giovanni Merlini
Photography: Lorenzo Silano
Editing: Pierfrancesco Tripodi
Cast: Marco Rivolta, Lorenzo Acquaviva, Wael Habib

Synopsis:

The Talafì is a fishing boat that doesn’t know how to fish. A place crushed by the unstoppable noise of its engine, of its work. On board, three sailors seek space for their desires. But on Talafì, humanity does not exist, there are only those who abuse and those who are abused.

Words from the director: “Having grown up in front of a provincial port, with “Talafì” I wanted to question the underground dynamics that animate it. The short film tries to link together, with a holistic look, some of the key themes of contemporary life, in the belief that they can never be fully exhausted, especially if treated individually.”

Biofilmography:

Giovanni Merlini was born in Teramo on 30 September 1996, but grew up in the port city of San Benedetto del Tronto. Graduated in History in Venice, where he collaborates with the cultural association Cineclub Venezia, he studies film production at the Luchino Visconti Civic School of Cinema in Milan. In 2018 he founded Giungla Collective with which he produces short films and video clips. Since 2020 he has lived in Rome.

Alles van Waarde

Alles van Waarde

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Alles van Waarde (Olanda, 2021, 90’)

Categoria: Lungometraggio
Genere: Drama, LGBTQIA+
Produttore: Floor Onrust
Regia: Stanley Kolk
Approfondimenti: Trailer, Clip Abe Dijkman, Ringraziamenti Teun Luijkx
Sceneggiatura: Cecilie Levy
Fotografia: Luuk Zonnenberg
Montaggio: Moek de Groot
Cast: Teun Luijkx, Abe Dijkman

Sinossi:

All’ombra di una chiesa due uomini, Marc e Rick, vengono aggrediti di notte. Violenza casuale? Un pestaggio gay? Un regista e un detective cercano entrambi di scoprire cosa è realmente accaduto. Perché le vittime si rifiutano di sporgere denuncia? Quante questioni rimangono segrete in questa comunità religiosa?
Il film è stato selezionato per il Netherlands Film Festival (2021).

Biofilmografia:

Stanley Kolk, NCE è nato l’8 marzo 1971 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Da giovanissimo Stanley Kolk (1971) capì che non voleva essere un pompiere o un astronauta, ma che voleva lavorare nell’industria cinematografica. In gioventù divorava molti film e al liceo otteneva spesso l’autorizzazione perché i suoi insegnanti potevano vedere che imparava di più al cinema che nelle loro classi. Ha seguito la sua strada per l’Accademia olandese di cinema e televisione dove nel 1996 si è laureato in editing e produzione. Egli è meglio conosciuto per il suo lavoro di editing sulla serie televisiva in corso Penoza, Daglicht (2013) e Vuurzee (2005 & 2008).

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Alles van Waarde (Holland, 2021, 90’)

Category: Feature film
Genre: Drama, LGBTQIA+
Producer: Floor Onrust
Director: Stanley Kolk
Screenplay: Cecilie Levy
Photography: Luuk Zonnenberg
Editing: Moek de Groot
Cast: Teun Luijkx, Abe Dijkman

Synopsis:

In the shadow of a church two men, Marc and Rick, are attacked at night. Random violence? A gay beating? A director and a detective both try to find out what really happened. Why do victims refuse to press charges? How many issues remain secret in this religious community?
The film was selected for the Netherlands Film Festival (2021).

Biofilmography:

Stanley Kolk, NCE was born on March 8, 1971 in Amsterdam, the Netherlands. At a very young age Stanley Kolk (1971) understood that he didn’t want to be a firefighter or an astronaut, but that he wanted to work in the film industry. In his youth he devoured many films, and in high school he often got permission because his teachers could see that he learned more at the movies than in their classes. He followed his path to the Dutch Academy of Film and Television where in 1996 he graduated in editing and production. He is best known for his editing work on the ongoing television series Penoza, Daglicht (2013) and Vuurzee (2005 & 2008).

Alter

Alter

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Alter (Regno Unito, 2023, 5’)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Sperimentale, Drama, LGBTQ
Produttore: Owen Clark
Regia: Ronnie Gilmore
Sceneggiatura: Moon Abbott
Fotografia: Ronnie Gilmore
Montaggio: Jennie Ross
Cast: Sierra Kruse

Sinossi:

Alter parla di una giovane persona che realizza come esprimono loro stessi. Nel loro mondo, la loro madre è una voce onnipresente nella loro testa che stabilisce aspettative che devono essere seguite. Quando un incidente che provoca ansia produce una visione di chi potrebbero essere, non sono sicuri se possono mostrare la verità alla loro madre o se devono riordinare i loro pensieri e non lasciare che le imperfezioni siano viste.

Parole del regista: “Questo film è molto personale per me, ho scritto l’idea nel 2019 e mi è rimasta in mente fino a quando ho avuto l’opportunità di girarlo su 35mm. Durante la creazione, ho lottato con la mia identità di genere e ho usato questo personaggio come surrogato dei miei sentimenti. Mentre esploravo il genere nel mio lavoro, sono riuscito a giungere a conclusioni su me stesso che ora sono pronto a condividere. Questo film è il mio coming out, sto usando il mio nome preferito per la prima volta nei titoli di coda di questo film e non potrei essere più eccitato.”

Biofilmografia:

Ronnie Gilmore si è recentemente laureato al Columbia College di Chicago e ora lavora come direttore della fotografia e assistente alla fotocamera a New York. Danno la priorità alla creazione di film queer che espandono la rappresentazione dentro e fuori dallo schermo.

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Alter (United Kingdom, 2023, 5’)

Category: Short film
Genre: Experimental, Drama, LGBTQ
Producer: Owen Clark
Director: Ronnie Gilmore
Screenplay: Moon Abbott
Photography: Ronnie Gilmore
Editing: Jennie Ross
Cast: Sierra Kruse

Synopsis:

Alter is about a young person realizing how they express themselves. In their world, their mother is an omnipresent voice in their head that sets expectations that must be followed. When an anxiety-provoking incident produces a vision of who they could be, they are not sure whether they can show the truth to their mother or whether they should rearrange their thoughts and not let the imperfections be seen.

Words from the director: “This film is very personal for me, I wrote the idea in 2019 and it remained in my mind until I had the opportunity to shoot it on 35mm. While creating it, I struggled with my gender identity and used this character as a surrogate for my feelings. As I’ve explored gender in my work, I’ve been able to come to conclusions about myself that I’m now ready to share. This movie is my coming out, I’m using my favorite name for the first time in the credits of this movie and I couldn’t be more excited.”

Biofilmography:

Ronnie Gilmore recently graduated from Columbia College in Chicago and now works as a cinematographer and camera assistant in New York. They prioritize creating queer films that expand representation on and off the screen.

Oyasumi, Baby

Oyasumi, Baby

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Oyasumi, Baby (Regno Unito, 2023, 4’)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Commedia, Fantastico
Produttore: Jingshu Chu, Pim Jaidee
Regia: Madoka Belda Yamamoto
Sceneggiatura: Madoka Belda Yamamoto
Fotografia: Iona Ward, Vicki Matranga
Montaggio: Diane Doudou Huang
Cast: Liam Woon, Yuya Sato, Miko Ng

Sinossi:

Di giorno, agli occhi degli altri dipendenti, Taro è solo un altro impiegato dell’azienda. Ma una volta che è da solo in ufficio, cosa succederà quando nessun altro sta guardando?

Biofilmografia:

Madoka Belda Yamamoto è una studentessa di MA Direction Fiction presso la Goldsmiths University di Londra. Ha conseguito una laurea in Studi cinematografici, televisivi e multimediali presso l’Università Carlos III di Madrid. Come una persona di origine giapponese cresciuta in Spagna, è appassionata dell’utilizzare il cinema per esplorare l’esperienza della diaspora dell’Asia orientale. Profondamente influenzata da elementi della cultura popolare spagnola e giapponese, Madoka porta sullo schermo nuove forme di rappresentazione che mirano a promuovere la diversità nella narrazione.

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Oyasumi, Baby (United Kingdom, 2023, 4’)

Category: Short film
Genre: Comedy, Fantasy
Producer: Jingshu Chu, Pim Jaidee
Director: Madoka Belda Yamamoto
Screenplay: Madoka Belda Yamamoto
Photography: Iona Ward, Vicki Matranga
Editing: Diane Doudou Huang
Cast: Liam Woon, Yuya Sato, Miko Ng

Synopsis:

During the day, in the eyes of other employees, Taro is just another employee of the company. But once he’s alone in the office, what will happen when no one else is looking?

Biofilmography:

Madoka Belda Yamamoto is an MA Direction Fiction student at Goldsmiths University, London. He holds a degree in Film, Television and Multimedia Studies from the Carlos III University of Madrid. As a person of Japanese descent growing up in Spain, she is passionate about using cinema to explore the experience of the East Asian diaspora. Deeply influenced by elements of Spanish and Japanese popular culture, Madoka brings to the screen new forms of representation that aim to promote diversity in storytelling.

Un Cuore Colmo di Nero

Un Cuore Colmo di Nero

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Un Cuore Colmo di Nero (Italia, 2022, 7’) 

Categoria: Cortometraggio
Genere: Drama, Bullismo, LGBT
Produttore: Scuola di Recitazione Uniarte
Regia: Enrico Morabito
Sceneggiatura: Scuola di Recitazione Uniarte
Fotografia: Filippo Filetti
Montaggio: Alessio Perisano
Cast: Anita Del Vecchio, Salvatore Samuele Chiocciola, Lucia Terracciano, Ruben Capasso, Andrea Saveriano, Roberta Pirozzi, Miriam Di Finizio, Cristiana Oliviero, Katia Fragala, Enrico Morabito

Sinossi:

Vittoria è una ragazza omosessuale che è vittima di bullismo a scuola per la sua sessualità. Scrive tutto ciò che le accade in un diario. La sua grande colpa sarà quella di innamorarsi della fidanzata di un ragazzo violento. Non sopportando più le molestie dei suoi aggressori decide di uccidersi tagliandosi le vene nella vasca da bagno. Sua madre Rosaria per sensibilizzare l’opinione pubblica, e in particolare dei giovani, sul tema del bullismo e dell’omofobia, decide di pubblicare il diario di sua figlia e rendere pubbliche le letture nelle scuole.

Parole del regista: “Il cortometraggio affronta la tematica del bullismo e dell’omofobia. L’intento è quello di sensibilizzare soprattutto i giovani su tale tematica.”

Biofilmografia:

Il regista nasce a Napoli il 7 Gennaio 1980. Dopo la maturità classica si iscrive a Lettere Moderne con indirizzo musica e spettacolo all’Università degli Studi di Napoli Federico II presso la quale consegue anche un Master di II Livello in Drammaturgia e Cinematografia. Sin da piccolo è appassionato di cinema e teatro e segue vari corsi professionali di recitazione teatrale e cinematografica e di regia. Realizza da regista vari cortometraggi vincendo diversi premi.

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Un Cuore Colmo di Nero (Italy, 2022, 7’) 

Category: Short film
Genre: Drama, Bullying, LGBT
Producer: Uniarte Acting School
Director: Enrico Morabito
Screenplay: Uniarte Acting School
Photography: Filippo Filetti
Editing: Alessio Perisano
Cast: Anita Del Vecchio, Salvatore Samuele Chiocciola, Lucia Terracciano, Ruben Capasso, Andrea Saveriano, Roberta Pirozzi, Miriam Di Fizio, Cristiana Oliviero, Katia Fragala, Enrico Morabito

Synopsis:

Vittoria is a homosexual girl who is bullied at school for her sexuality. She writes everything that happens to her in a diary. His great crime will be that of falling in love with the girlfriend of a violent boy. No longer able to tolerate the harassment of his attackers, he decides to kill himself by cutting his wrists in the bathtub. Her mother Rosaria, to raise public awareness, especially among young people, on the topic of bullying and homophobia, decides to publish her daughter’s diary and make the readings in schools public.

Words from the director: “The short film addresses the issue of bullying and homophobia. The intent is to raise awareness especially among young people on this issue.”

Biofilmography:

The director was born in Naples on 7 January 1980. After his classical high school diploma he enrolled in Modern Literature with a focus on music and entertainment at the Federico II University of Naples, where he also obtained a Level II Master’s degree in Dramaturgy and Cinematography. Since he was a child he has been passionate about cinema and theater and follows various professional courses in theatrical and cinematographic acting and directing. He directs various short films, winning several awards.

OPD

OPD

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OPD (Francia, 2022, 36’)

Categoria: Mediometraggio
Genere: Documentario
Produttore: Laurence Reymond, Emanuela Righi
Regia: François Charles
Sceneggiatura: François Charles
Fotografia: Francescu Artily, François Charles
Montaggio: Jean Costa
Cast: Marc-Antoine, Jessica, Aurélien, Florian, Judicael, Laurent

Sinossi:

Nel 2016, ho iniziato un’indagine all’interno della comunità gay in Corsica, e nella sua diaspora oltre 1000km2 di territorio metropolitano francese. Come se riempissi un vuoto di rappresentazione con un documentario. Per combattere l’omertà. I problemi rimanenti per le persone a causa del modo in cui amano, sono, in Francia, dall’isola della bellezza. E esprimere l’amore e la rabbia del cinema. Il corto è stato selezionato per quattro Festival: Lama film Festival (2023), Flickers’ Rhode Island International Film Festival (2023), Arte Mare (2023) e Corsicadoc (2023).

Parole del regista: “Dirigere OPD (YOB*TCH) è stata un’esperienza che ha cambiato la vita. Considero questo film il film più personale, politico e significativo che ho fatto finora. Non solo l’ho scritto con le parole. Ma ho anche girato e suono registrato una parte significativa di esso. Tecnicamente scritto con una fotocamera e microfono. Oltre al fantastico lavoro fornito dai miei compagni di equipaggio. E anche, prendendo parte al processo di produzione, come coproduttore, lottando per l’esistenza di questo film perché ci credo.
È anche un film in cui compaio, attraversando la linea da una posizione di osservatore dietro la telecamera, a diventare un “personaggio” nell’occhio della fotocamera. Un film in cui espongo, mi esprimo come parte della comunità rappresentata. Ed era importante farlo. C’era uno scopo artistico e politico dietro quella scelta, in termini di rappresentazione.
Per essere chiari, non è mai stato un viaggio di ego. Ma un modo, prima di tutto, per esprimere come il cinema è stato essenziale nel mio percorso. E come può servire come un apri occhi, salvare vite dall’isolamento, oscurità, sollevare anime e spiriti, come ha fatto per me. Come YOB*TCH parla dell’amore per il cinema. La rabbia del cinema. “L’amore è la rabbia” (in lingua corsa) del cinema.
Ed era anche un modo per usare una posizione privilegiata, come individuo che ha attraversato un lungo viaggio di accettazione di sé come uomo gay, e anche come artista, un regista, per cercare di essere parte di un processo liberatorio per coloro che non possono, a causa di un’attrazione sessuale, e una transitorietà. Come ci sono ancora una maggioranza, credo, non solo in Corsica, Francia, Europa, ma in tutto il mondo. Lasciate che YOB*TCH essere un ricordo di questo.
Fare questo film mi ha aiutato a capire quanto non fossimo affatto allo stesso passo nelle nostre costruzioni come individui, parti di gruppi minoritari. Come minoranze, in termini di rappresentanza politica secondo dove vivevamo. Ed era importante per ripristinare le cose, dalla Corsica, un luogo à parte della Francia metropolitana. Per ricordare che anche in un paese occidentale, sviluppato, ci sono ancora questioni vivide, reali, crudeli per gli emarginati, a causa del modo in cui amano, il modo in cui sono. Soprattutto, per i silenziosi, gli invisibili. In territori periferici. Luoghi isolati ecc.
E tenete a mente che questo film ha fatto molta strada. So che la sua modalità narrativa, il minimalismo della sua estetica potrebbe essere aperto alla critica. Questo è ciò che i film sono. Ma per coloro che hanno avuto il coraggio di parlare, a volte appaiono nel film, è stato pionieristico.
Come è in Corsica e in molti luoghi della terra, non così ovvio, non così facile, ancora trasgressivo, non è la norma assoluta per identificarsi con l’identità queer. E assolutamente terrificante, problematico per molti di noi, che rappresentano, credo, la grande maggioranza invisibile e silenziosa della nostra comunità globale. Per le persone solo per essere chi sono. Per essere semplicemente liberi.
E per tutte queste ragioni, ho dovuto tornare alle basi. Per un approccio minimalista di espressione cinematografica, parte del processo di riprese documentarie, prima di tutto. Solo in termini di rappresentazione della realtà, discorso liberatorio, e in termini di visibilità. E a questo proposito, spero sinceramente che troverete il film raggiunto.”

Biofilmografia:

François Charles nasce a Bastia, in Corsica, nel 1983. Fin dalla tenera età, è attraverso i film che ha visto una fuga, considerando il cinema come “la luce nel buio di un’adolescenza gay in un luogo piccolo e isolato” che lo ha ispirato a perseguire una carriera come autore e regista. Dopo il diploma di scuola superiore, ha trascorso un anno come studente di scambio negli Stati Uniti, poi si è trasferito a Parigi per studiare Cinema, frequentando la scuola ESEC di film, poi Paris 1 La Sorbonne Master in storia del cinema prima di iniziare a lavorare su set cinematografici. Dal 2006, ha lavorato in molti film per la televisione e le sale, in particolare lavorando nel reparto casting negli ultimi anni, collaborando con registi francesi di fama, mentre dirigeva i suoi film prima di diventare un attivista lgbt+ in Corsica. OPD (YOB*TCH) è finora il suo film più personale e politico, di cui è anche coproduttore.

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OPD (France, 2022, 36’)

Category: Medium-length film
Genre: Documentary
Producer: Laurence Reymond, Emanuela Righi
Director: François Charles
Screenplay: François Charles
Photography: Francescu Artily, François Charles
Editing: Jean Costa
Cast: Marc-Antoine, Jessica, Aurélien, Florian, Judicael, Laurent

Synopsis:

In 2016, I began an investigation within the gay community in Corsica, and in its diaspora over 1000km2 of French metropolitan territory. As if I filled a void of representation with a documentary. To fight silence. The remaining problems for people because of the way they love, are, in France, from the island of beauty. And express the love and anger of cinema. The short was selected for four Festivals: Lama film Festival (2023), Flickers’ Rhode Island International Film Festival (2023), Arte Mare (2023) and Corsicadoc (2023).

Words from the director: “Directing OPD (YOB*TCH) was a life-changing experience. I consider this film the most personal, political and significant film I have made so far. I didn’t just write it with words. But I also shot and sound recorded a significant portion of it. Technically written with a camera and microphone. In addition to the fantastic work provided by my crewmates. And also, taking part in the production process, as a co-producer, fighting for the existence of this film because I believe in it.
It is also a film in which I appear, crossing the line from an observer position behind the camera, to becoming a “character” in the eye of the camera. A film in which I exhibit, I express myself as part of the community represented. And it was important to do so. There was an artistic and political purpose behind that choice, in terms of representation.
To be clear, it was never an ego trip. But a way, first of all, to express how cinema has been essential in my journey. And how it can serve as an eye opener, save lives from isolation, darkness, lift souls and spirits, as it has done for me. How YOB*TCH talks about the love of cinema. The anger of cinema. “Love is anger” (in Corsican language) of cinema.
And it was also a way to use a privileged position, as an individual who has gone through a long journey of self-acceptance as a gay man, and also as an artist, a filmmaker, to try to be part of a liberating process for those who cannot, due to a sexual attraction, and a transience. As there are still a majority, I believe, not only in Corsica, France, Europe, but throughout the world. Let YOB*TCH be a reminder of this.
Making this film helped me understand how we were not at all on the same page in our constructions as individuals, parts of minority groups. As minorities, in terms of political representation according to where we lived. And it was important to restore things, from Corsica, a place à part of metropolitan France. To remember that even in a Western, developed country, there are still vivid, real, cruel issues for the marginalized, because of the way they love, the way they are. Above all, for the silent, the invisible. In peripheral territories. Isolated places etc.
And keep in mind that this movie has come a long way. I know that his narrative mode, the minimalism of his aesthetic could be open to criticism. That’s what movies are. But for those who dared to speak out, sometimes appearing in the film, it was groundbreaking.
As it is in Corsica and in many places on earth, not so obvious, not so easy, still transgressive, it is not the absolute norm for identifying with queer identity. And absolutely terrifying, problematic for many of us, who represent, I believe, the great invisible and silent majority of our global community. For people to just be who they are. To simply be free.
And for all these reasons, I had to go back to the basics. For a minimalist approach to cinematic expression, part of the documentary filming process, first and foremost. Only in terms of representation of reality, liberating discourse, and in terms of visibility. And in this regard, I sincerely hope that you will find the film achieved.”

Biofilmography:

François Charles was born in Bastia, Corsica, in 1983. From an early age, it was through films that he saw an escape, considering cinema as “the light in the darkness of a gay adolescence in a small and isolated place” that inspired him to pursue a career as an author and director. After graduating from high school, he spent a year as an exchange student in the United States, then moved to Paris to study Cinema, attending the ESEC film school, then Paris 1 La Sorbonne Masters in Film History before starting to working on film sets. Since 2006, he has worked on many television and theatrical films, notably working in the casting department in recent years, collaborating with renowned French directors, while directing his own films before becoming an LGBT+ activist in Corsica. OPD (YOB*TCH) is his most personal and political film so far, which he also co-produced.

Freddie Bomb

Freddie Bomb

🇮🇹

Freddie Bomb (Regno Unito, 2023, 10min 30sec)

Categoria: Cortometraggio
Genere: Romantico, Drama, Commedia
Produttore: Ele Berrie
Regia: Mark Banks
Sceneggiatura: Mark Banks
Fotografia: Nigel Rogers
Montaggio: Mark Banks
Cast: Carli Fish, Emma Wingrove

Sinossi:

Ash sta per andare in vacanza con la sua ragazza, quando la sua coinquilina egocentrica (Freddie) lascia cadere una confessione che, se deve essere accolta, cambia tutto.

Biofilmografia:

Mark Banks è lo scrittore/regista residente a Brighton del pluripremiato lungometraggio Pictures of Lily, uscito a livello internazionale nel 2019. I suoi film trattano specificamente delle minuzie delle relazioni umane e del potenziale comico che si trova nello spazio tra ciò che diciamo e ciò che vorremmo dire.

🇬🇧

Freddie Bomb (United Kingdom, 2023, 10min 30sec)

Category: Short film
Genre: Romantic, Drama, Comedy
Producer: Ele Berrie
Director: Mark Banks
Screenplay: Mark Banks
Photography: Nigel Rogers
Editing: Mark Banks
Cast: Carli Fish, Emma Wingrove

Synopsis:

Ash is about to go on vacation with his girlfriend, when his self-absorbed roommate (Freddie) drops a confession that, if it’s to be accepted, changes everything.

Biofilmography:

Mark Banks is the Brighton-based writer/director of the award-winning feature film Pictures of Lily, released internationally in 2019. His films deal specifically with the minutiae of human relationships and the comedic potential found in the space between what we say and what we we would like to say.