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Omovies@school Film selezionati VOL.6

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#Like di Jose luis velazquez
#Apnea di Gabriel Flain
#13_años di Francisco Yélamos Martín
#Aprehendre di Maria Burgués
#Confessio di Eric Benajes Soligó
#Equipe_de_mano di Sergio Barba
#La_añoranza di Roberto Segoviano Chávez
#Otra_historia di Amada Santos Relaño
#Talk_my_Man di Mohammad Miraliakbari
#A_las_niñas_no_les_gusta_el_morado di Sebastian Pulido

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#Julia di Mateo Nicolau
#La_vendedora_de_Lirios di Igor Galuk
#Patron_de_conducta di Manuel Martin
#Segundos_fuera di Richard Zubelzu
#A_donde_quieras di Mariano Álvarez
#Imilla di Mayra Nieva
#Pater_noster di Juan Carlos Sànchez
#Una_receta_familiar di Lucìa Paz
#El_cielo_se_puso_gris di Cons Gallardo
#Tacones di Juan Castro

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Ecco a voi i primi 8 film!
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#Escamas di Katherina Harder
#Moonbow” di Andoni González Aljives
#BravoFisher! di Alexandra Gascon
#Normal” di Isabel Moreno Martínez
#FootballGirl” di Andres Gallego
#DitaduraRoxa di Matheus Moura
#L_Altra_Verità di Enzo Bossio
#Yo_Soy_Una_Nina di Richard Zubelzu

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Dal 21 al 28 giugno si terrà Omovies@School, il festival internazionale che coinvolge giovani e scuole: nelle giurie studenti da istituti di Napoli, Roma e Milano

Dal 21 al 28 giugno si terrà Omovies@School, il festival internazionale che coinvolge giovani e scuole: nelle giurie studenti da istituti di Napoli, Roma e Milano

Coinvolti nella selezione i volontari del Servizio Civile Universale, traduzioni a cura degli studenti dell’Università L’Orientale di Napoli e l’Università degli studi di Catania

Prevenire il bullismo omofobico, le discriminazioni e le violenze di genere attraverso il cinema. Questo l’obiettivo di iKen Onlus attraverso il progetto Omovies@School, Festival Internazionale di Cinema rivolto alle scuole e ai giovani, che si propone come incubatore culturale per la promozione di opere realizzate sia da registi che dalle scuole secondarie di primo e secondo grado di ogni parte del mondo.

La prima edizione del festival, con la direzione artistica di Carlo Cremona, si terrà dal 21 al 28 giugno, con i film disponibili gratuitamente per gli studenti di tutto il mondo sulla piattaforma www.omoviesonline.com. Il gala premiazione è in programma lunedì 28 al teatro Sannazaro di Napoli alle ore 18.

“Abbiamo usato il simbolo ‘@’ come connessione tra linguaggio cinematografico e quello giovanile – ha spiegato Cremona – uno scambio osmotico che vede da una parte la settima arte entrare nelle scuole come educational per docenti, dirigenti e studenti, e dall’altra le scuole protagoniste nella realizzazione di opere che denunciano il bullismo nella scuola per prevenirlo. La scuola ha l’onere delle politiche di prevenzione, e con il festival permettono di partecipare ad una vetrina internazionale gli studenti che diventano protagonisti anche nei ruoli di attori, registi, sceneggiatori, montatori. In questo modo i giovani entrano in una rete globale tra le scuole per fare squadra, cosa che la pandemia gli ha privato. L’obiettivo è uno scambio culturale, perché in qualsiasi parte del mondo sono comprese le parole omofobia, misoginia e transfobia”.

Un festival concepito quindi per le scuole, con le scuole. Infatti, a giudicare i film saranno due giurie composte da studenti e da docenti, che dovranno stabilire le più meritevoli tra le 125 opere in concorso provenienti da 15 paesi nel mondo. La direzione artistica insieme ai volontari del Servizio Civile Universale hanno revisionato ben 4 volte tutti i film pre selezionando due categorie, una dei giovani con film depurati di scene violente, esplicita, e l’altra completa per i docenti e la giuria tecnica composta da alcuni vincitori delle scorse edizioni di Omovies e professionisti del mondo dello spettacolo. Premio un’opera del maestro Pasquale Manzo raffigurante i pantaloni rosa, in memoria di Andrea Spezzacatena 15enne morto suicida per bullismo.

“Porteremo nelle scuole i temi che il decreto Zan sta cercando di far diventare legge, ossia mettere sullo stesso piano la discriminazione per orientamento sessuale, identità di genere, sesso e disabilità a quella razziale, etnica e religiosa. Crediamo che i dibattiti che ne nasceranno al termine delle proiezioni inneschino dei meccanismi virtuosi, affinché i ragazzi elaborino pensieri inclusivi che ripudiano quella violenza troppo spesso presente nella cronaca di questi giorni”, conclude Cremona.

“Compito primario della scuola è quello della formazione completa degli studenti, mediante l’acquisizione di una consapevolezza personale e della condivisione del valore aggiunto dato dalle differenze”, così Immacolata Iadicicco, dirigente scolastica dell’IIS Francesco Saverio Nitti di Portici tra i licei coinvolti nel concorso. “L’emergenza pandemica ha creato le condizioni perché molte situazioni di profondo disagio venissero amplificate dal forzato isolamento che pure è stato necessario per combattere la guerra contro il Coronavirus. La ripresa prudente e graduale verso la ‘normalità’ ha bisogno di partire proprio dal terreno più insidioso: quello dove si annidano i malesseri profondi che devono essere riconosciuti ed estirpati per consentire a tutti i cittadini, come insegna la Costituzione, di essere davvero uguali”, conclude la preside Iadicicco.

“In nostro liceo è da sempre promotore di iniziative volte alla sensibilizzazione circa le problematiche sociali e di educazione alla convivenza civile, alla tolleranza e allo sviluppo della personalità in piena libertà di scelta, nell’ottica europeista di “Unione nella Diversità”, aderisce al progetto dell’Associazione iKen. Il cinema è indubbiamente luogo e strumento ideale per trattare tematiche sociali e per favorire lo sviluppo di una coscienza civile”, ha dichiarato Maria Clotilde Paisio, dirigente scolastica del “G. B. Vico” di Napoli. Tra gli altri istituti coinvolti direttamente anche il “Sauro Errico Pascoli”, il “Ristori” e il “Miraglia – Sogliano” di Napoli, il “Nizzola” di Trezzo sull’Adda in provincia di Milano, il “Baccelli” di Tivoli per un totale di 5300 studenti.

“Siamo felici di poter dare il nostro contributo ad un’iniziativa educativa ed informativa così importante. Ancora una volta il Servizio Civile Universale si fa strumento di cambiamento e crescita, sociale e culturale. I volontari Amesci, impegnati presso il Rainbow Center di Napoli nella realizzazione del progetto ‘Freedom’, che punta a rimuovere pregiudizi e discriminazioni per stimolare e rafforzare un’interazione positiva e qualificata con le differenze e le diversità, qualunque esse siano, soprattutto da parte delle giovani generazioni, saranno infatti in prima linea per il Festival Internazionale di Cinema per le Scuole e Giovani. Una straordinaria occasione di impegno per la propria comunità, ma anche l’opportunità di acquisire nuove competenze attraverso il laboratorio culturale di cui saranno parte attiva” dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente Amesci e socio onorario di i Ken.

Tutte le opere saranno fruibili in lingua originale con i sottotitoli in italiano a cura del progetto inTRANSlation, che ha coinvolto decine di docenti e centinaia di studenti dell’Università L’Orientale e dell’Università degli studi di Catania. In programma anche workshop a cura della Scuola del Cinema di Napoli i cui studenti hanno realizzato lo spot per la promozione del festival.

Tra gli eventi speciali la proiezione in anteprima assoluta del cortometraggio “A modo mio” di Danilo Rovani con Cosimo Alberti e Denise Capuano, prodotto da IDN – Itinerari di Napoli (https://napoli.itineraridellacampania.it) di Massimiliano Sacchetto e Carmela Autiero e iKen ONLUS, ispirato alla storia di Maria Paola Gaglione e il suo compagno, due giovani del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli balzati agli onori della cronaca perché il loro amore è diventato una tragedia. È il racconto di due persone che vogliono vivere un amore senza limiti e senza giudizi, e che, come spesso accade, scoprono che in questo mondo la libertà è un concetto che ha valore solo sulla carta.

Omovies@school, nato come progetto didattico nella sezione educational di OMOVIES FILM FESTIVAL – Festival internazionale di Cinema LGBT e Questioning, è finanziato nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il centro di ricerca interuniversitario I-LanD, l’Università di Catania, la cooperativa Fly up, L’Associazione CFCC – Coordinamento Festival Cinematrografici Campania, La Scuola di Cinema di Napoli, e l’Associazione A.R.T.U.R, con il patrocinio di Amesci, dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), dell’Università Federico II di Napoli e del Forum dei giovani della Campania.

Spot omoviesatschool.mp4 from Omovies Film Festival on Vimeo.

 

vedi Rassegna Stampa

Bullied To Death di Giovanni Coda

Bullied To Death di Giovanni Coda

Il film di Giovanni Coda sul bullismo omofobico gratis su Streeen il 17 maggio

 

 

In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, lunedì 17 maggio la piattaforma italiana di streaming Streeen propone, visibile in tutto il mondo, Bullied To Death di Giovanni Coda. Il film inaugura la ventiseiesima edizione di V-art, Festival Internazionale Immagine d’Autore di Cagliari e sarà fruibile in lingua originale inglese con sottotitoli in italiano, gratuitamente, a partire dalle ore 8.30 fino a mezzanotte.

 

Il regista prende spunto dalla vera storia di uno youtuber suicidatosi in seguito ad una sequenza di gravi atti legati al bullismo scolastico e al cyber bullismo di stampo omofobo e grassofobo dopo il suo coming out come omosessuale. Il suo nome era Jamey Rodemeyer, viveva a Buffalo e aveva anche partecipato al progetto It Gets Better, che ha avuto una versione italiana chiamata Le cose cambiano. Rodemeyer ci ha lasciato nel settembre del 2011. Aveva scelto di essere una figura pubblica per dare il proprio contributo nell’aiutare altri adolescenti lgbt+ e per riscattarsi. Aveva una grande ammirazione per Lady Gaga, a sua volta attaccata dai bulli, e a lei dedicò il suo ultimo tweet prima di impiccarsi. La sua storia ha fatto il giro del mondo e serie americane come Glee vi alludono per l’importanza che ha avuto nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

 

Il regista e sceneggiatore Giovanni Coda lega alla storia di Jamey le storie di altre persone gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccise o indotte al suicidio, in diverse parti del mondo. Coda nel 2016 immagina che il 17 maggio 2071, a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la Giornata internazionale contro contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrovi unito in una performance commemorativa che attraversa l’arco dell’intera giornata. Attori e performer si alternano nell’incarnare la voce narrante. “La storia di Jamey Rodemayer è la più nota – spiega il regista – ma nel film ne cito anche altre: Matthew Shepard fu massacrato e ucciso. Duduzile Zoso era lesbica e fu violentata prima di esssere uccisa. Zachary Dutro-Boggess fu ucciso dalla madre perché semplicemente temeva poteva essere gay. Leelah Alcorn era una ragazza trans che si suicidò. Episodi di violenza di genere e omotransfobica si registrano ogni giorno, ovunque”, prosegue Coda.“ Il mio film infatti non identifica alcun luogo preciso: è un film ambientato, letteralmente, nel mondo. Per questo ho scelto attori italiani, sardi, e un attore internazionale come Tendal Mann. Come con il precedente Il Rosa Nudo, anche Bullied To Death ha ottenuto premi in tutto il mondo e ne sono felice perché le mie non sono solo opere d’arte, ma anche strumenti per dire, ad esempio, che i media devono fare la propria parte e che il ddl Zan va approvato subito.”

 

Bullied To Death ha vinto il Premio al Miglior Lungometraggio all’ Omovies Festival di Napoli, Italia, l’Humanity Award all’Amsterdam New Renaissance Film Festival, il Premio al Miglior Lungometraggio a L’Aquila LGBT Film Festival, il Best Avant-Garde Innovation Award al Melbourne Documentary Film Festival e ha ottenuto menzioni speciali in altri festival.

 

A questo link è possibile scaricare alcune foto del film.

 

Giovanni Coda (Cagliari, 1964) è attivo dagli anni Novanta come regista, artista multidisciplinare e operatore culturale. La sua filmografia è estremamente sensoriale e fonde cinema, fotografia e arti performative muovendosi tra schemi narrativi atipici e utilizzando generi, linguaggi e discipline diverse. Coda ha dedicato una trilogia al tema della violenza. Il suo prossimo film Storia di una lacrima (2021) è ispirato alla storia di Piergiorgio Welby, attivista e politico radicale che gravemente malato chiese l’eutanasia e morì infine nel 2006 riuscendo ad ottenere il distacco del respiratore artificiale che lo teneva in vita contro la sua volontà.

 

Streeen (www.streeen.org) è una piattaforma di streaming dedicata al cinema indipendente e d’autore, il cui programma di maggio 2021 è disponibile a questo link.

A Modo Mio di Danilo Rovani celebra la storia di Maria Paola e Ciro

A Modo Mio di Danilo Rovani celebra la storia di Maria Paola e Ciro

a #MariaPaolaGaglione vittima innocente

ITINERARI DI NAPOLI & i Ken ONLUS
Presentano

COSIMO ALBERTI
DENISE CAPUANO
in

A MODO MIO

un cortometraggio di  Danilo Rovani
liberamente ispirato ad una storia vera

“A Maria Paola e a tutti coloro che amano, profondamente, atavicamente, senza limiti e senza giudizi” – DANILO ROVANI
A modo mio è il cortometraggio di Danilo Rovani, prodotto da Itinerari di Napoli di Massimiliano Sacchetto e Carmela Autiero e iKen ONLUS, che prende le mosse dalla storia di Maria Paola Gaglione e Ciro Migliore due giovani della provincia di Napoli balzati agli onori della cronaca perché il loro amore è diventato una che della editoria. tragedia. Per la tematica trattata e per la qualità del prodotto il corto è stato scelto come manifesto contro il bullismo omofobo che sarà presentato, in anteprima assoluta, alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL Film Festival in estate prossima ventura.

“Come IDN – afferma Massimiliano Sacchetto – ci occupiamo da molti anni di comunicazione firmando campagne di comunicazione per artisti ed istituzioni. Nel corso degli anni abbiamo voluto ampliare i nostri interessi e sviluppare un progetto multiplo che comprendesse più attività legate sempre al mondo della comunicazione e della editoria sfociato in IDN itinerari di Napoli lavorando in partner con diverse istituzioni ed enti locali. Ci siamo dedicati alla produzione di questo lavoro, cui seguiranno molto presto altri due corti, perché puntiamo alla valorizzazione e diffusione di prodotti di qualità in campo artistico e culturale; ci ha convinto la tematica e l’idea registica di Rovani così come l’interpretazione dei protagonisti. Si parte dalla cronaca per evidenziare come la nostra realtà non garantisca la libertà né di pensiero, né di tante altre cose fino ad arrivare perfino al divieto di amare”.
Il corto racconta l’amore che dovrebbe essere libero, gioioso ed invece in molti casi, come in questo, diventa una trappola mortale.
L’amore e l’odio sono facce della medesima medaglia talvolta sono la pesante condanna della società e delle famiglie di molte periferie ed aree marginali delle nostre città. Periferie che lasciano emergere la violenza, dove spesso sono cornici di quadri dipinti dall’abbandono scolastico, dalla violenza come narrazione naturale, da camorra e spaccio come uniche sopravvivenze. Luoghi dove all’assenza di futuro trova naturale fertilità il bullismo, compreso quello omofobico e transfobico.

“Noi di i Ken ONLUS – spiega Carlo Cremona presidente e direttore artistico di Omovies International Film Festival – abbiamo coprodotto con IDN Itinerari di Napoli il cortometraggio “A modo mio” di Danilo Rovani che sarà presentato in anteprima mondiale alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL International Film Festival nella prossima estate.

Un film che parla di una storia queer, di quegli amori non convenzionali e che narrano di vite fuori dagli schemi e per questo difficili da accettare anche più delle singole scelte o condizioni di vita personali.  L’amore e l’odio sono facce della medesima medaglia, talvolta sono la pesante condanna della società e delle famiglie di molte periferie ed aree marginali delle nostre città. Periferie che lasciano emergere la violenza, dove spesso sono cornici di quadri dipinti dall’abbandono scolastico, dalla violenza come narrazione naturale, da camorra e spaccio come uniche sopravvivenze. Luoghi dove all’assenza di futuro trova naturale fertilità il bullismo, compreso quello omofobico e transfobico. Noi di i Ken onlus, che lavoriamo da anni con progetti nelle scuole “di frontiera” proprio per affrontare e contrastare questo fenomeno, sappiamo che la promozione e diffusione audiovisiva favorisce la nascita e lo sviluppo di una cultura delle differenze basata sul rispetto, il dialogo e la crescita costruttiva che passa attraverso la condivisione e il superamento degli stigmi e pregiudizi verso le persone LGBT+ ed il supporto della comunità scolastica”.

La linea narrativa di Rovani si muove fra la strada, a bordo dell’ormai tristemente noto scooter e il nudo palco di un teatro vuoto; i due protagonisti – dice il regista nelle sue note – diventano attori che interpretano attori che a loro volta rendono omaggio alla memoria della giovane Maria Paola. Una linearità netta ma contemporaneamente metafisica e senza tempo dove i protagonisti dapprima sono davvero i personaggi e un attimo dopo gli attori che sembrano essere alle prese con delle prove di uno spettacolo. Una ricerca catartica della versione di una vicenda realmente accaduta ma raccontata attraverso la lente cinematografica, in maniera evocativa e poetica.
La storia d’amore tra Maria Paola Gaglione, la ragazza ventenne di Caivano morta in seguito alla caduta dallo scooter speronato dal fratello maggiore Michele, e Ciro Migliore, 22 anni, un ragazzo trans), era cominciata tre anni fa. Un amore ostacolato dalla famiglia di lei, che non ha mai accettato quella relazione, tanto da accusare Ciro di “aver infettato” la ragazza. I Gaglione erano perfino andati a casa della mamma di Ciro, Rosa Buonadonna, che insieme al figlio era oggetto delle continue minacce.

NOTE DI REGIA: La vicenda di Ciro e Maria Paola mi ha colpito fin dal primo istante in maniera prepotente: mi sembrava assurdo che una ragazza nemmeno ventenne potesse perdere la vita in una tragica fatalità a causa dell’amore provato per un uomo, che dalla società e soprattutto dai familiari di Maria Paola, come uomo non viene riconosciuto, solo perché nato donna. Il percorso che ha portato Ciro a cambiare sesso è suo e solo suo e va rispettato nella sua interezza così come andava rispettata la decisione di Maria Paola di amare quella “persona”; perché in qualunque modo la si voglia mettere, Ciro, è prima di tutto una persona, una persona innamorata e ricambiata, la sessualità assume in questo, una connotazione relativa. “l’amore è amore.”
La mia natura creativa mi ha portato a voler sublimare questa vicenda così drammatica e agghiacciante tramite la scrittura; ho messo su carta un dialogo che nel mio intimo, pensavo potesse essere ciò che muoveva i due protagonisti. Mi sono trovato a dar loro voce come se stessero raccontando ad un fantomatico intervistatore la loro vicenda, fino proprio al momento del tragico accadimento. Successivamente, spronato da Cosimo Alberti, ho deciso di sceneggiare per il cinema quel dialogo.
Ed ecco che ha preso forma una linea narrativa alternata fra la strada, a bordo dell’ormai tristemente noto scooter e il nudo palco di un teatro vuoto, (simbolo anche di una condizione estremamente attuale, in cui versano i lavoratori dello spettacolo). Così i due protagonisti diventano attori che interpretano attori che a loro volta rendono omaggio alla memoria della giovane Maria Paola. Una linearità netta ma contemporaneamente metafisica e senza tempo dove i protagonisti dapprima sono davvero i personaggi e un attimo dopo gli attori che sembrano essere alle prese con delle prove di uno spettacolo. Una ricerca catartica della versione di una vicenda realmente accaduta ma raccontata attraverso la lente cinematografica, in maniera evocativa e poetica.
Così ho deciso di girare il cortometraggio scindendo la regia a metà fra un reportage e una storia di fiction. E per fare questo non potevo che avvalermi, fotograficamente, di un neutro e sterile bianco e nero, che rendesse il tutto ancora più rarefatto e lontano e nebuloso. Il bianco e nero dei reportage appunto, ma anche della cronaca nera, quella dei quotidiani che giornalmente cercano di riportare i fatti senza emettere giudizi. Difatti nessun giudizio viene emesso dal mio racconto, ciò che si vuole fare arrivare agli spettatori è la storia d’amore fra due giovani, cresciuti in una periferia, abbandonati a se stessi, senza una vera istruzione, senza un avvenire certo.
La storia di due persone che si amano profondamente e scelgono di vivere la propria esistenza “a modo loro” e soprattutto il racconto della vita di una giovane donna strappata da questo mondo troppo presto e in maniera così disarmante e cruenta.

Ne parlano

  • BIOGRAFIE PROTAGONISTI: Cosimo Alberti nel 2023 raggiungerà ufficialmente i trent’anni di carriera teatrale e vent’anni di quella televisiva e cinematografica nonostante abbia incominciato a recitare già all’età di sei anni nell’oratorio di San Carlo Borromeo alle Brecce in Napoli. Vanta numerose collaborazioni con i più importanti nomi del panorama artistico italiano: Isa Danieli, Enzo Avitabile, John Turturro, Giovanni Soldati, Gloriana, Eugenio Bennato, Rino Marcelli, Mario Merola, Marcello Colasurdo, Serena Rossi.
    Dal teatro alla fiction: è approdato in televisione nella soap opera italiana più longeva d’Italia: “Un posto al sole” dove interpreta “Cerry”.
    Attualmente ha scritto e porta sul palco “ALLEGRAMENTE” tratto dal suo libro: “Tammurriata, riti e miti di una sirena millenaria”, uno spettacolo che strizza l’occhio all’identità culturale del territorio dov’è nato.
    Denise Capuano, classe 1996, è una studentessa laureanda in Fisica alla Federico II di Napoli, luogo in cui è nata e cresciuta, nonostante i viaggi e gli studi all’estero. All’amore per i libri e per la scienza si accompagna da sempre quello per l’arte e la poesia. Comincia a familiarizzare col teatro già da bambina, seguendo le orme della madre, ma è dal 2018 che, principalmente grazie al sodalizio artistico col regista Gianmarco Cesario, inizia ad approcciarsi sistematicamente a diversi testi teatrali dei più grandi drammaturghi: da Sofocle a Molière, passando per Shakespeare e Viviani, il cui “V quadro” de “I dieci comandamenti” viene rappresentato nel 2019 nelle sale del Senato della Repubblica insieme all’attore e regista Danilo Rovani. È sotto la direzione di quest’ultimo che parteciperà da protagonista al corto “Il pane quotidiano”, nonostante l’esordio in campo cinematografico avvenga col regista Emanuele Pellecchia, il cui cortometraggio “L’amore oltre il tempo”, di cui Denise è la protagonista femminile, vince il premio Globo d’Oro 2020 ed è candidato ai David di Donatello 2021. Quest’anno si apre per lei col cortometraggio “A modo mio”, e proseguirà, restando nella tematica sociale, con un progetto didattico dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli ancora in corso.
  • IL REGISTA Danilo Rovani inizia la sua carriera artistica nel 1995 come attore formandosi fra Napoli e Roma e nel 2000 intraprende parallelamente l’attività come autore e regista, il cui primo debutto avviene con lo spettacolo “l’interrogatorio” (Teatro degli archi di Roma) cui seguiranno sempre nel 2000 i cortometraggi “Mal’essere”, in cui ha avuto l’onore di dirigere il compianto Mario Scarpetta e “Al ladro al ladro!” Prodotto da Fonopoli di Renato Zero, entrambi distribuiti su canali tematici streaming come Studio Universal e Stream (piattaforme Pay tv). Continua negli anni il suo percorso artistico alternando la sua attività fra i ruoli di attore/regista/ cantante. Collabora sia in teatro che in cinema e televisione con grandi nomi del panorama internazionale come: Gigi Proietti, Mario Martone, Gabriele Lavia, Walter Manfrè, Carlo Battistoni nella ripresa dello storico “Arlecchino, servitore di due padroni” di Giorgio Strehler. E ancora con Renato Carpentieri, Enrico Oldoini, Gianluca Ansanelli, Giampaolo Morelli, Ahmad Douchan, Marco Parodi, Giacomo Martelli. Nel 2010 è fra i testimonial dello spot per l’Unità d’Italia diretto da Alessandro d’Alatri. Vincitore del premio come miglior attore per il festival di cortometraggi “Cancello in corto” e di altri premi per l’attività teatrale. Scrive per il teatro, il cinema e la televisione.
    Come attore alcuni dei suoi lavori più recenti sono: Noi credevamo, Capri Revolution, Qui rido io, di Mario Martone, All’ultima spiaggia, di Gianluca Ansanelli, 7 ore per farti innamorare, di Giampaolo Morelli Un posto al sole, Provaci ancora prof 6, Distretto di Polizia, La Squadra e la Nuova Squadra, Rosy Abate 2. Nel febbraio 2020 è stato interprete di letture e testimonial per il libro “Shoah, la cintura del male” di Antonio Masullo intervenendo presso il parlamento europeo, ospite dell’ambasciata israeliana in occasione del giorno della memoria.
    Il suo ultimo lavoro, il film breve “Il pane quotidiano” è finalista in alcuni festival cinematografici nazionali ed internazionali.

I PRODUTTORI:
IDN è un’agenzia di comunicazione nata nel 1999. Nel corso degli anni le collaborazioni illustri sono state tante: comune di Jesi, Tecnostampa di Loreto, SMA, Merloni ed Hasbro realizzando campagne di comunicazione.
Nel mondo dell’arte al fianco di artisti come Cannarella, che ha esposto alla Farnesina e alla Biennale di Venezia, e di Pianotti vincitore del Premio Guggenheim con i suoi cavalli a dondolo.
Dal 2015 l’agenzia di comunicazione è stata ampliata e trasformata in un progetto editoriale ad ampio spettro, con l’obiettivo di raccontare e promuovere il territorio; così che IDN diventa “Itinerari di Napoli” e collabora con il comune di Napoli, assessorato alla Cultura e con il museo duca di Martina di Napoli.
Nel 2020 siamo al fianco del Premio Paolo Villaggio voluto da Stefano Sarcinelli e patrocinato da Scabec e il Comune di Pozzuoli, e sosteniamo e promuoviamo l’evento “Branchie pulite 2020”, con il comune di Castel Volturno.
Da produttori cinematografici accogliamo il progetto di Danilo Rovani il cortometraggio “A modo mio” liberamente ispirato al fatto di cronaca che vede coinvolti Ciro e Maria Paola. Un’opera che a nostro modo di vedere ci ha dato la possibilità di mostrare e raccontare la periferia. Come primo esperimento di produzione non abbiamo voluto essere da soli in questo cammino e abbiamo coinvolto l’associazione iKen in quanto esponenti della comunità LGBT+ e già produttori cinematografici. Così come siamo stati affiancati dall’avvocato Stefania De Fraia assessore al turismo ed alla cultura del comune di Pozzuoli, che ha voluto fortemente che il quartiere di Toiano fosse ben visibile e raccontato, in questa opera.

i Ken ONLUS : L’associazione i Ken ONLUS nella sua area Cultura, sezione cinema, con OMOVIES FILM FESTIVAL da 14 anni realizza direttamente o in co produzione, spot e cortometraggi di grande successo. La nostra motivazione è quindi quella della produzione e della valorizzazione sia attraverso i prodotti audiovisivi e cinematografici che attraverso eventi per la promozione degli stessi.

Quest’anno abbiamo unito questi due obiettivi grazie alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL FILM FESTIVAL (Festival Internazionale di Cinema finanziato all’avviso pubblico “Cinema per la Scuola –Buone Pratiche, Rassegne e Festival” nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” promosso da MIUR e MiBAC) è il primo festival di opere audiovisive rivolto alle scuole di ogni ordine e grado ed ai giovani, e che avrà un premio dedicato alla memoria di Andrea, il ragazzino dai pantaloni rosa che si suicidò qualche anno fa dopo che fu vittima di bullismo. Il progetto sarà svolto in partenariato con: I-LanD Centro di Ricerca Interuniversitario dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, l’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche, la cooperativa Fly up a r.l.,L’Associazione CFCC – Coordinamento Festival Cinematrografici Campania, La Scuola di Cinema di Napoli, ASSOCIAZIONE ARTUR – Adulti Responsabili per un Territorio Unito contro il Rischio.

Una Produzione di

IDN con i Ken ONLUS – pj Omovies@School Internationa Film Festival

A modo mio

scritto e diretto da Danilo Rovani

con

Cosimo Alberti e Denise Capuano

Montaggio: Massimiliano Sacchetto
Fotografia: Peppe de Muro
Musiche originali: Pasquale Ruocco
Voce solista: Annalisa Madonna
secondo operatore: Antonio De muro
assistente operatore: Deborah Veneziano
fonico e presa diretta: Luca Ranieri
Colonna sonora: Pasquale Ruocco
Voce solista: Annalisa Madonna
Ispettore di produzione: Carmela Autiero
Segretaria di Edizione: Antonella De Falco
assistente di produzione: Laura Carnevale
Make Up: Livio Vono
traduzioni e sottotitoli: Viktoria Galik
driver: Giacomo Terracciano
l’opera è stata realizzata con fondi Mibact Miur

Si Ringrazia:
Teatro Sannazaro – Lara Sansone
Il Comune di Pozzuoli nella persona dell’Assessore alla cultura avv Stefania De Fraia
I genitori di Laura
The Jack Studio di Salvatore Cecere

CS a cura di Itinerari di Napoli – Massimiliano Sacchetto