a #MariaPaolaGaglione vittima innocente
ITINERARI DI NAPOLI & i Ken ONLUS
Presentano
COSIMO ALBERTI
DENISE CAPUANO
in
A MODO MIO
un cortometraggio di Danilo Rovani
liberamente ispirato ad una storia vera
“A Maria Paola e a tutti coloro che amano, profondamente, atavicamente, senza limiti e senza giudizi” – DANILO ROVANI
A modo mio è il cortometraggio di Danilo Rovani, prodotto da Itinerari di Napoli di Massimiliano Sacchetto e Carmela Autiero e iKen ONLUS, che prende le mosse dalla storia di Maria Paola Gaglione e Ciro Migliore due giovani della provincia di Napoli balzati agli onori della cronaca perché il loro amore è diventato una che della editoria. tragedia. Per la tematica trattata e per la qualità del prodotto il corto è stato scelto come manifesto contro il bullismo omofobo che sarà presentato, in anteprima assoluta, alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL Film Festival in estate prossima ventura.
“Come IDN – afferma Massimiliano Sacchetto – ci occupiamo da molti anni di comunicazione firmando campagne di comunicazione per artisti ed istituzioni. Nel corso degli anni abbiamo voluto ampliare i nostri interessi e sviluppare un progetto multiplo che comprendesse più attività legate sempre al mondo della comunicazione e della editoria sfociato in IDN itinerari di Napoli lavorando in partner con diverse istituzioni ed enti locali. Ci siamo dedicati alla produzione di questo lavoro, cui seguiranno molto presto altri due corti, perché puntiamo alla valorizzazione e diffusione di prodotti di qualità in campo artistico e culturale; ci ha convinto la tematica e l’idea registica di Rovani così come l’interpretazione dei protagonisti. Si parte dalla cronaca per evidenziare come la nostra realtà non garantisca la libertà né di pensiero, né di tante altre cose fino ad arrivare perfino al divieto di amare”.
Il corto racconta l’amore che dovrebbe essere libero, gioioso ed invece in molti casi, come in questo, diventa una trappola mortale.
L’amore e l’odio sono facce della medesima medaglia talvolta sono la pesante condanna della società e delle famiglie di molte periferie ed aree marginali delle nostre città. Periferie che lasciano emergere la violenza, dove spesso sono cornici di quadri dipinti dall’abbandono scolastico, dalla violenza come narrazione naturale, da camorra e spaccio come uniche sopravvivenze. Luoghi dove all’assenza di futuro trova naturale fertilità il bullismo, compreso quello omofobico e transfobico.
“Noi di i Ken ONLUS – spiega Carlo Cremona presidente e direttore artistico di Omovies International Film Festival – abbiamo coprodotto con IDN Itinerari di Napoli il cortometraggio “A modo mio” di Danilo Rovani che sarà presentato in anteprima mondiale alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL International Film Festival nella prossima estate.
Un film che parla di una storia queer, di quegli amori non convenzionali e che narrano di vite fuori dagli schemi e per questo difficili da accettare anche più delle singole scelte o condizioni di vita personali. L’amore e l’odio sono facce della medesima medaglia, talvolta sono la pesante condanna della società e delle famiglie di molte periferie ed aree marginali delle nostre città. Periferie che lasciano emergere la violenza, dove spesso sono cornici di quadri dipinti dall’abbandono scolastico, dalla violenza come narrazione naturale, da camorra e spaccio come uniche sopravvivenze. Luoghi dove all’assenza di futuro trova naturale fertilità il bullismo, compreso quello omofobico e transfobico. Noi di i Ken onlus, che lavoriamo da anni con progetti nelle scuole “di frontiera” proprio per affrontare e contrastare questo fenomeno, sappiamo che la promozione e diffusione audiovisiva favorisce la nascita e lo sviluppo di una cultura delle differenze basata sul rispetto, il dialogo e la crescita costruttiva che passa attraverso la condivisione e il superamento degli stigmi e pregiudizi verso le persone LGBT+ ed il supporto della comunità scolastica”.
La linea narrativa di Rovani si muove fra la strada, a bordo dell’ormai tristemente noto scooter e il nudo palco di un teatro vuoto; i due protagonisti – dice il regista nelle sue note – diventano attori che interpretano attori che a loro volta rendono omaggio alla memoria della giovane Maria Paola. Una linearità netta ma contemporaneamente metafisica e senza tempo dove i protagonisti dapprima sono davvero i personaggi e un attimo dopo gli attori che sembrano essere alle prese con delle prove di uno spettacolo. Una ricerca catartica della versione di una vicenda realmente accaduta ma raccontata attraverso la lente cinematografica, in maniera evocativa e poetica.
La storia d’amore tra Maria Paola Gaglione, la ragazza ventenne di Caivano morta in seguito alla caduta dallo scooter speronato dal fratello maggiore Michele, e Ciro Migliore, 22 anni, un ragazzo trans), era cominciata tre anni fa. Un amore ostacolato dalla famiglia di lei, che non ha mai accettato quella relazione, tanto da accusare Ciro di “aver infettato” la ragazza. I Gaglione erano perfino andati a casa della mamma di Ciro, Rosa Buonadonna, che insieme al figlio era oggetto delle continue minacce.
NOTE DI REGIA: La vicenda di Ciro e Maria Paola mi ha colpito fin dal primo istante in maniera prepotente: mi sembrava assurdo che una ragazza nemmeno ventenne potesse perdere la vita in una tragica fatalità a causa dell’amore provato per un uomo, che dalla società e soprattutto dai familiari di Maria Paola, come uomo non viene riconosciuto, solo perché nato donna. Il percorso che ha portato Ciro a cambiare sesso è suo e solo suo e va rispettato nella sua interezza così come andava rispettata la decisione di Maria Paola di amare quella “persona”; perché in qualunque modo la si voglia mettere, Ciro, è prima di tutto una persona, una persona innamorata e ricambiata, la sessualità assume in questo, una connotazione relativa. “l’amore è amore.”
La mia natura creativa mi ha portato a voler sublimare questa vicenda così drammatica e agghiacciante tramite la scrittura; ho messo su carta un dialogo che nel mio intimo, pensavo potesse essere ciò che muoveva i due protagonisti. Mi sono trovato a dar loro voce come se stessero raccontando ad un fantomatico intervistatore la loro vicenda, fino proprio al momento del tragico accadimento. Successivamente, spronato da Cosimo Alberti, ho deciso di sceneggiare per il cinema quel dialogo.
Ed ecco che ha preso forma una linea narrativa alternata fra la strada, a bordo dell’ormai tristemente noto scooter e il nudo palco di un teatro vuoto, (simbolo anche di una condizione estremamente attuale, in cui versano i lavoratori dello spettacolo). Così i due protagonisti diventano attori che interpretano attori che a loro volta rendono omaggio alla memoria della giovane Maria Paola. Una linearità netta ma contemporaneamente metafisica e senza tempo dove i protagonisti dapprima sono davvero i personaggi e un attimo dopo gli attori che sembrano essere alle prese con delle prove di uno spettacolo. Una ricerca catartica della versione di una vicenda realmente accaduta ma raccontata attraverso la lente cinematografica, in maniera evocativa e poetica.
Così ho deciso di girare il cortometraggio scindendo la regia a metà fra un reportage e una storia di fiction. E per fare questo non potevo che avvalermi, fotograficamente, di un neutro e sterile bianco e nero, che rendesse il tutto ancora più rarefatto e lontano e nebuloso. Il bianco e nero dei reportage appunto, ma anche della cronaca nera, quella dei quotidiani che giornalmente cercano di riportare i fatti senza emettere giudizi. Difatti nessun giudizio viene emesso dal mio racconto, ciò che si vuole fare arrivare agli spettatori è la storia d’amore fra due giovani, cresciuti in una periferia, abbandonati a se stessi, senza una vera istruzione, senza un avvenire certo.
La storia di due persone che si amano profondamente e scelgono di vivere la propria esistenza “a modo loro” e soprattutto il racconto della vita di una giovane donna strappata da questo mondo troppo presto e in maniera così disarmante e cruenta.
Ne parlano
- BIOGRAFIE PROTAGONISTI: Cosimo Alberti nel 2023 raggiungerà ufficialmente i trent’anni di carriera teatrale e vent’anni di quella televisiva e cinematografica nonostante abbia incominciato a recitare già all’età di sei anni nell’oratorio di San Carlo Borromeo alle Brecce in Napoli. Vanta numerose collaborazioni con i più importanti nomi del panorama artistico italiano: Isa Danieli, Enzo Avitabile, John Turturro, Giovanni Soldati, Gloriana, Eugenio Bennato, Rino Marcelli, Mario Merola, Marcello Colasurdo, Serena Rossi.
Dal teatro alla fiction: è approdato in televisione nella soap opera italiana più longeva d’Italia: “Un posto al sole” dove interpreta “Cerry”.
Attualmente ha scritto e porta sul palco “ALLEGRAMENTE” tratto dal suo libro: “Tammurriata, riti e miti di una sirena millenaria”, uno spettacolo che strizza l’occhio all’identità culturale del territorio dov’è nato.
Denise Capuano, classe 1996, è una studentessa laureanda in Fisica alla Federico II di Napoli, luogo in cui è nata e cresciuta, nonostante i viaggi e gli studi all’estero. All’amore per i libri e per la scienza si accompagna da sempre quello per l’arte e la poesia. Comincia a familiarizzare col teatro già da bambina, seguendo le orme della madre, ma è dal 2018 che, principalmente grazie al sodalizio artistico col regista Gianmarco Cesario, inizia ad approcciarsi sistematicamente a diversi testi teatrali dei più grandi drammaturghi: da Sofocle a Molière, passando per Shakespeare e Viviani, il cui “V quadro” de “I dieci comandamenti” viene rappresentato nel 2019 nelle sale del Senato della Repubblica insieme all’attore e regista Danilo Rovani. È sotto la direzione di quest’ultimo che parteciperà da protagonista al corto “Il pane quotidiano”, nonostante l’esordio in campo cinematografico avvenga col regista Emanuele Pellecchia, il cui cortometraggio “L’amore oltre il tempo”, di cui Denise è la protagonista femminile, vince il premio Globo d’Oro 2020 ed è candidato ai David di Donatello 2021. Quest’anno si apre per lei col cortometraggio “A modo mio”, e proseguirà, restando nella tematica sociale, con un progetto didattico dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli ancora in corso.
- IL REGISTA Danilo Rovani inizia la sua carriera artistica nel 1995 come attore formandosi fra Napoli e Roma e nel 2000 intraprende parallelamente l’attività come autore e regista, il cui primo debutto avviene con lo spettacolo “l’interrogatorio” (Teatro degli archi di Roma) cui seguiranno sempre nel 2000 i cortometraggi “Mal’essere”, in cui ha avuto l’onore di dirigere il compianto Mario Scarpetta e “Al ladro al ladro!” Prodotto da Fonopoli di Renato Zero, entrambi distribuiti su canali tematici streaming come Studio Universal e Stream (piattaforme Pay tv). Continua negli anni il suo percorso artistico alternando la sua attività fra i ruoli di attore/regista/ cantante. Collabora sia in teatro che in cinema e televisione con grandi nomi del panorama internazionale come: Gigi Proietti, Mario Martone, Gabriele Lavia, Walter Manfrè, Carlo Battistoni nella ripresa dello storico “Arlecchino, servitore di due padroni” di Giorgio Strehler. E ancora con Renato Carpentieri, Enrico Oldoini, Gianluca Ansanelli, Giampaolo Morelli, Ahmad Douchan, Marco Parodi, Giacomo Martelli. Nel 2010 è fra i testimonial dello spot per l’Unità d’Italia diretto da Alessandro d’Alatri. Vincitore del premio come miglior attore per il festival di cortometraggi “Cancello in corto” e di altri premi per l’attività teatrale. Scrive per il teatro, il cinema e la televisione.
Come attore alcuni dei suoi lavori più recenti sono: Noi credevamo, Capri Revolution, Qui rido io, di Mario Martone, All’ultima spiaggia, di Gianluca Ansanelli, 7 ore per farti innamorare, di Giampaolo Morelli Un posto al sole, Provaci ancora prof 6, Distretto di Polizia, La Squadra e la Nuova Squadra, Rosy Abate 2. Nel febbraio 2020 è stato interprete di letture e testimonial per il libro “Shoah, la cintura del male” di Antonio Masullo intervenendo presso il parlamento europeo, ospite dell’ambasciata israeliana in occasione del giorno della memoria.
Il suo ultimo lavoro, il film breve “Il pane quotidiano” è finalista in alcuni festival cinematografici nazionali ed internazionali.
I PRODUTTORI:
IDN è un’agenzia di comunicazione nata nel 1999. Nel corso degli anni le collaborazioni illustri sono state tante: comune di Jesi, Tecnostampa di Loreto, SMA, Merloni ed Hasbro realizzando campagne di comunicazione.
Nel mondo dell’arte al fianco di artisti come Cannarella, che ha esposto alla Farnesina e alla Biennale di Venezia, e di Pianotti vincitore del Premio Guggenheim con i suoi cavalli a dondolo.
Dal 2015 l’agenzia di comunicazione è stata ampliata e trasformata in un progetto editoriale ad ampio spettro, con l’obiettivo di raccontare e promuovere il territorio; così che IDN diventa “Itinerari di Napoli” e collabora con il comune di Napoli, assessorato alla Cultura e con il museo duca di Martina di Napoli.
Nel 2020 siamo al fianco del Premio Paolo Villaggio voluto da Stefano Sarcinelli e patrocinato da Scabec e il Comune di Pozzuoli, e sosteniamo e promuoviamo l’evento “Branchie pulite 2020”, con il comune di Castel Volturno.
Da produttori cinematografici accogliamo il progetto di Danilo Rovani il cortometraggio “A modo mio” liberamente ispirato al fatto di cronaca che vede coinvolti Ciro e Maria Paola. Un’opera che a nostro modo di vedere ci ha dato la possibilità di mostrare e raccontare la periferia. Come primo esperimento di produzione non abbiamo voluto essere da soli in questo cammino e abbiamo coinvolto l’associazione iKen in quanto esponenti della comunità LGBT+ e già produttori cinematografici. Così come siamo stati affiancati dall’avvocato Stefania De Fraia assessore al turismo ed alla cultura del comune di Pozzuoli, che ha voluto fortemente che il quartiere di Toiano fosse ben visibile e raccontato, in questa opera.
i Ken ONLUS : L’associazione i Ken ONLUS nella sua area Cultura, sezione cinema, con OMOVIES FILM FESTIVAL da 14 anni realizza direttamente o in co produzione, spot e cortometraggi di grande successo. La nostra motivazione è quindi quella della produzione e della valorizzazione sia attraverso i prodotti audiovisivi e cinematografici che attraverso eventi per la promozione degli stessi.
Quest’anno abbiamo unito questi due obiettivi grazie alla prima edizione di OMOVIES@SCHOOL FILM FESTIVAL (Festival Internazionale di Cinema finanziato all’avviso pubblico “Cinema per la Scuola –Buone Pratiche, Rassegne e Festival” nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” promosso da MIUR e MiBAC) è il primo festival di opere audiovisive rivolto alle scuole di ogni ordine e grado ed ai giovani, e che avrà un premio dedicato alla memoria di Andrea, il ragazzino dai pantaloni rosa che si suicidò qualche anno fa dopo che fu vittima di bullismo. Il progetto sarà svolto in partenariato con: I-LanD Centro di Ricerca Interuniversitario dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, l’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche, la cooperativa Fly up a r.l.,L’Associazione CFCC – Coordinamento Festival Cinematrografici Campania, La Scuola di Cinema di Napoli, ASSOCIAZIONE ARTUR – Adulti Responsabili per un Territorio Unito contro il Rischio.
Una Produzione di
IDN con i Ken ONLUS – pj Omovies@School Internationa Film Festival
A modo mio
scritto e diretto da Danilo Rovani
con
Cosimo Alberti e Denise Capuano
Montaggio: Massimiliano Sacchetto
Fotografia: Peppe de Muro
Musiche originali: Pasquale Ruocco
Voce solista: Annalisa Madonna
secondo operatore: Antonio De muro
assistente operatore: Deborah Veneziano
fonico e presa diretta: Luca Ranieri
Colonna sonora: Pasquale Ruocco
Voce solista: Annalisa Madonna
Ispettore di produzione: Carmela Autiero
Segretaria di Edizione: Antonella De Falco
assistente di produzione: Laura Carnevale
Make Up: Livio Vono
traduzioni e sottotitoli: Viktoria Galik
driver: Giacomo Terracciano
l’opera è stata realizzata con fondi Mibact Miur
Si Ringrazia:
Teatro Sannazaro – Lara Sansone
Il Comune di Pozzuoli nella persona dell’Assessore alla cultura avv Stefania De Fraia
I genitori di Laura
The Jack Studio di Salvatore Cecere
CS a cura di Itinerari di Napoli – Massimiliano Sacchetto